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Istituto Comprensivo di Galliera Veneta |
L`arrampicata non rientra tra gli sport più conosciuti, ma, negli ultimi anni, sta appassionando un numero sempre maggiore di persone. Imparare a rispettare le regole, aspettare il proprio turno, aumentare la consapevolezza del proprio corpo e migliorare l’equilibrio sono alcuni dei punti di forza di questo sport. Nell’arrampicata sportiva si sviluppano la consapevolezza delle proprie capacità e la fiducia nell’altro, perché se non ci si affida all’esperienza dell’istruttore non si può salire fino in alto e chiudere una via. Inoltre questa disciplina sportiva consente di sviluppare una muscolatura elastica e allungata e giova a tutto l’apparato muscolo-scheletrico e, cosa molto importante, stimola i ragazzi a sviluppare un atteggiamento positivo e li aiuta ad affrontare e a superare paure e difficoltà.
Queste le impressioni degli alunni coinvolti nel progetto:
CLASSE 3A
Lo sport in generale mi piace e anche l’arrampicata compiuta a Silea mi ha dato soddisfazioni e mi ha fatto provare belle emozioni: felicità quando siamo arrivati, un po’ di timore quando guardavo sotto per salutare i miei compagni, e dispiacere quando si è conclusa, perché era da tanto che stavo aspettando quel giorno e ormai era già concluso!
(R.O.)
Mentre mi arrampicavo provavo un senso di nausea perché guardavo troppo in giù, credendo di poter cadere; mi sono fatto coraggio, però, e ho superato l’ostacolo a testa alta anche grazie alla professoressa, che mi ha calmato. È stata un’esperienza molto bella e mi sono divertito tanto. Mi piacerebbe rifarla di nuovo, un’uscita così, perché mi ha permesso di superare le mie paure come quella dell’altezza.
(P.)
Il nostro istruttore Filippo, siccome facevamo baccano, ci ha richiamati un po’ di volte. Ma sinceramente non poteva esigere un silenzio perfetto, seduti zitti e fermi, insomma: siamo una classe di circa 15 persone che a scuola anche i professori fanno fatica a tenere fermi! Comunque è stata una bellissima esperienza, che vorrei sicuramente ripetere, ma non da fare come sport tutte le settimane perché è veramente stancante!
(S.B.)
Essendo per tutti, o quasi, la prima volta che ci arrampicavamo, avevamo un po’ di paura, ma soprattutto tanta adrenalina, da farci tremare gambe e braccia! Una volta terminata l’arrampicata eravamo per la maggior parte felici e con la voglia di farlo nuovamente.
(A.R.)
La prima arrampicata mi sembrava facile da sotto la parete, però, dopo che l’istruttore Filippo mi agganciò all’imbracatura e alla corda con il moschettone, dovetti salire e già avevo paura! Man mano che salivo anche la tensione si alzava, infatti non sono riuscita ad arrivare alla fine. La sensazione più bella per me è stata la discesa, perché ci si staccava dalla parete e sembrava di volare. Tutto sommato è stata una bellissima esperienza: divertente, incoraggiante e diversa dalle altre. Spero di ripeterla in futuro.
(S.P.)
La prima parete su cui siamo saliti è stata un vero ostacolo per tutti noi, proprio perché avevamo un po’ di paura non sapendo come fare, come scendere… Ci facevamo domande del tipo: “E se la corda si rompe?”, “E se mi blocco a metà e non riesco più a scendere?”… In somma: eravamo veramente preoccupati! Ma, quando ho messo le mani sui primi appigli, la paura è svanita e, tutto d’un tratto, ho iniziato a salire, salire e salire; ormai ero convinta di arrivare fino alla cima, quando poi mi sono girata e ho guardato in basso. In quel momento sì che avevo il cuore in mano! Ero discretamente alta e, sommando questo alla mia paura dell’altezza, mi sono bloccata; a quel punto ho iniziato a scendere. Però non riuscivo ad accettare di non avercela fatta, così mi sono rimboccata le maniche e sulle altre pareti ho dato il meglio di me. Forse non sono arrivata fino in fondo, ma ce l’ho messa tutta, e questo era l’obiettivo che volevo raggiungere.
(A.S.)
CLASSE 3B
Secondo me, gli obiettivi principali di questa uscita a Silea erano conoscere un tipo di sport non tanto praticato come il calcio o l’atletica, cioè l’arrampicata. Un altro obiettivo importante era superare i nostri timori, dato che molti di noi avevano paura dell’altezza.
(M.L.)
A scuola la professoressa ci ha fatto fare delle attività per prepararci a questa uscita, per allenare gli arti superiori e gli addominali, ad esempio traslocazioni sulle spalliere, lanci della palla medica (arti superiori), addominali, ecc. Poi abbiamo letto il capitolo relativo agli sport in ambiente naturale, in particolare il paragrafo sull’arrampicata, che è quello che ci sarebbe servito di più per l’uscita. Quando siamo arrivati alla palestra, siamo rimasti impressionati dalle altezze delle pareti; alcuni di noi avevano già vissuto quest’esperienza. Ci siamo cambiati e ci siamo ritrovati tutti nello stesso luogo con degli istruttori che ci avrebbero spiegato come arrampicarci sulle diverse pareti. (…) A fine mattinata eravamo tutti stanchi, ma molto soddisfatti dell’esperienza vissuta. A me è piaciuta molto questa attività, è stata una esperienza nuova e, devo dire, molto interessante. Mi ero prefissata di superare le mie paure dell’altezza e penso di esserci riuscita molto bene, o perlomeno di aver fatto di tutto per superarle, mettendoci tutta me stessa.
(D.G.)
Noi della 3 B per la prima parte dell’attività siamo stati nel boulder, costituito da pareti basse e piene di appigli per fare un po’ di pratica. L’insegnante ci ha fatto provare e ci ha fatto fare alcuni esercizi e gare tra di noi, come il restare appesi il più possibile seguendo le indicazioni dell’istruttrice, ad esempio con una sola mano o senza un piede. Per stare nel boulder ci hanno dato da indossare le scarpe da arrampicata; erano molto strette, quasi dolorose, e avevano la punta dura e un po’ curva per avere una presa più stabile sull’appoggio. Oltre agli esercizi, l’istruttrice ci ha spiegato che bisogna usare meno energie possibile, perciò è meglio tenere le braccia tese in modo da non forzare le spalle. Dopo una pausa, noi della 3 B siamo andati dove c’erano le pareti più alte. Per prima cosa ci siamo messi tutti le imbragature e poi abbiamo fatto alcuni esercizi su due pareti molto simili in cui ci hanno insegnato anche come scendere: tenendosi alla corda e rimanendo quasi seduti sull’imbragatura, bisogna camminare a piccoli passi facendo aderire tutto il piede alla parete con le gambe divaricate.
(B.S.)
L’attività mi è piaciuta molto perché era alla portata di tutti, ma non era banale; inoltre credo che ci abbia aiutati a superare le nostre paure e quindi ad aumentare la nostra autostima. Non trovo elementi negativi; l’attività è stata organizzata molto bene e spero che venga riproposta in futuro.
(C. L.)